Block the City Save the Planet – 10.000 in piazza il 27 settembre

Block the city, save the planet. Così recitava il motto di questo venerdi. Così recita lo striscione che tre giorni fa abbiamo portato in piazza, lo stesso striscione che stava davanti a diecimila persone.
La giornata di venerdì ha visto a Trento la più grande manifestazione per il clima che si fosse mai vista in città.
Per la terza volta siamo scesi in piazza per chiedere giustizia climatica e sociale, per dimostrare che ci sono tantissime persone, giovani e vecchie, che vogliono un futuro in cui poter vivere.

Ma non solo: per la prima volta il corteo si è preso il centro storico cittadino, da tempo vietato a manifestazioni che non fossero quelle istituzionali, da tempo negato alle dimostrazioni di solidarietà così come alle proteste.
Anche se inizialmente tolto anche a noi, la potenza del nostro movimento e del sostegno datoci ci ha permesso di sfilare nel cuore della città.

La marea di gente ha presto occupato tutte le maggiori vie del centro, e mentre tantissimi e tantissime manifestanti stavano ancora uscendo da via Verdi, partenza del corteo, la testa stava già raggiungendo piazza Venezia, luogo simbolico del traffico cittadino.

Ed è proprio piazza Venezia l’incrocio che migliaia di attivisti e attiviste hanno occupato con i loro corpi, bloccando per quasi un’ora, nonostante le minacce della questura, uno dei luoghi più attraversati da automobili in città. Il messaggio è chiaro ed è ribadito dal coro che subito si leva dalla folla: visto che il folle sistema economico e politico non ci garantisce un futuro vivibile e sostenibile, noi facciamo sì che lo stesso sistema paghi, che la città si blocchi, facciamo sentire la nostra voce anche a chi non vuole ascoltarci.
La dichiarazione di emergenza climatica resta infatti ancora nelle corde del movimento, i punti sono chiari e precisi: formazione in campo ambientale, stop alle grandi opere inutili, con particolare riferimento all’autostrada della Valdastico, la riduzione delle emissioni e dell’utilizzo di pesticidi e la tutela dei beni comuni che tanto arricchiscono il territorio provinciale e nazionale.
Dopo mesi dalla pubblicazione, però, ancora nessuna risposta da chi dovrebbe occuparsene, o comunque nessuna azione concreta in questa direzione.

Con la consapevolezza di aver cambiato di nuovo un po’ la storia cittadina e di aver portato un importantissimo messaggio nelle vie di Trento, il corteo si avvia alla conclusione tornando in via Verdi.

Ma non è tutto. Forse per ripicca per essersi ripresi il centro, o forse come puro attacco politico a un movimento che sta cominciando a diventare scomodo, il furgone usato dalla manifestazione viene seguito e poi bloccato da 4 auto della polizia durante il suo ritorno. Una dozzina di poliziotti si preoccupa di identificare prima gli attivisti sul mezzo, e poi tutti i giovani accorsi a portare sostegno contro un così esplicito attacco a Fridays For Future. Una intimidazione che temiamo non resterà isolata, con la costante crescita del movimento a livello locale, nazionale e internazionale.

Certo non sono mancate le risposte della politica locale, con Fugatti che, nel più contraddittorio degli scenari, dice di sostenere il movimento, aggiungendo che però non tornerà indietro sulla Valdastico, come se sull’ambiente si possa contrattare.

Nonostante tutto, però, la giornata di venerdì scorso è stata incredibile, e la prossima assemblea nazionale a Napoli servirà a capitalizzare questo successo e portare Fridays For Future ad una fase successiva.